Orme: la signora dei cammelli

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Consiglio di leggere questo libro anche solo per la frase finale, che mi ha fatto scendere la lacrimuccia. Ma facciamo un passo indietro. Una donna, quattro cammelli, un cane, 2.000 miglia di deserto australiano da attraversare in solitaria. Direzione: oceano. Una storia vera che ha del portentoso, se pensiamo che risale agli anni Settanta, quando al posto del GPS a guidarla c’erano una bussola e le orme sulla sabbia. Ma per Robyn non c’era nulla di portentoso, e non le importava condividerlo con qualcuno – soprattutto con il fotografo del “National Geographic” che doveva immortalarla. Il suo unico obiettivo era dare al suo senso di libertà tutto lo spazio che meritava, fuggendo dai modelli triti e ritriti imposti dalla società:

“Riuscire a infrangere questi modelli, resistere alle seduzioni della sicurezza, è una battaglia impossibile, ma una delle poche che contano davvero. Essere liberi significa imparare, mettersi continuamente alla prova, scommettere. E non è un gioco sicuro.”

In questo viaggio aspro e pieno di solitudine, il deserto le ha insegnato ciò di cui aveva bisogno. Imparò ad avere un nuovo rapporto con sé stessa, con gli altri e con quella immensa terra, grazie soprattutto agli aborigeni a cui per assurdo la terra era stata levata.

Io che idealizzo sempre tutti, pensavo di trovarmi di fronte a una Wonder Woman d’acciaio in versione australiana. E invece il bello è stato proprio leggere le sue fragilità, i suoi timori, le sue seghe mentali, perché alla fine siamo tutti esseri umani, anche quelli che fanno cose che, ai nostri occhi, appaiono formidabili. Perché dietro qualsiasi grande sfida che cambia in meglio la nostra vita, ci sono sempre sofferenza e sacrificio.

Così, quando finalmente la nostra Robyn arriva all’oceano e quindi al termine del suo viaggio – cosa che per me, in generale, è sempre uno strazio – non vi dico certo con che parole mi ha commosso fino alle lacrime. Dico solo che non è una questione di nostalgia, ma solo di forma.

Orme – Robyn Davidson

PS: se volete scoprire un’altra avventura al femminile nel deserto, qui vi parlo di “Oasi proibite”.

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  1. Viaggi del Milione ha detto:

    Da leggere, sembra davvero una storia affascinante. Complimenti per il blog. Bellissimo.

    1. GRAZIE😍 Sì il libro è bello e pieno di bei messaggi. Poi davvero, la fine mi ha strappato la lacrimuccia😊

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