Il consiglio migliore che ho seguito è stato andare a Sidemen: Bali mi ha fatto innamorare con la sua versione più genuina e senza turisti
“Claudia vai a Sidemen, troverai la Bali autentica, quella di un tempo che sta scomparendo”. Come non seguire un consiglio così? Me l’ha dato la mia ex vicina di casa, che è tornata e ritornata nell’isola per decenni, e ha un figlio che vive lì. È così che ho scoperto questo villaggio nella parte orientale di Bali, immerso in una valle disegnata dalla risaie (ecco la mappa). Una piccola oasi di pace lontano dal caos turistico. A fare da sfondo c’è il Gunung Agung, vulcano ancora attivo e punto più alto dell’isola. Pronte per andare alla scoperta della Bali quella vera?

Dopo essere stata in due delle località più gettonate di Bali (Canggu e Ubud), avevo bisogno di uscire dai percorsi mainstream. Basta allontanarsi infatti dalla zona meridionale dell’isola, per vedere una drastica diminuzione di turisti e traffico.
Ho passato a Sidemen quattro giorni in cui ho respirato in tutta calma un po’ della “normale” vita balinese. Non pensate infatti ci sia una lista interminabile di cose da fare e vedere. Sono sempre più dell’idea che non si debba essere in continuo movimento quando si viaggia. Fermasi e guardarsi intorno, avere il tempo di cogliere i dettagli permette di immergersi nell’atmosfera e capire davvero dove sei, gustando ogni secondo.
L’unico rimpianto (come mi è capitato spesso a Bali) è stato non avere avuto uno scooter. Avrei potuto visitare i villaggi intorno a Sidemen e stare qualche giorno in più. Ma non lo so guidare quindi amen. Voi però tenetene conto.

Uno spaccato di quotidianità
Sidemen si trova nell’entroterra, su una collina in una splendida valle fluviale. Si snoda lungo la via principale, che poi scende per strade serpeggianti.
La vita inizia già intorno alle 5 (alle 5:30 mi svegliava il gallo). La mattina vedevo i bimbi andare a scuola nella loro uniforme. Alle 6 il mercato è già pieno di frutta, verdura e fiori per le offerte agli dei; alle 9 i giochi sono fatti e sbaraccano. A parte rare eccezioni, i mercati che ho visto nel Sud-Est asiatico non sono posti per schizzinose. E ci possono essere odori tropicali a cui non siamo abituate (vedi il durian, frutto puzzolentissimo). Se superate questi limiti, vi aspetta un’esperienza unica.
La sera si va a letto presto. I “warung”, le mie adorate trattorie tradizionali, alle 21 al massimo chiudono e cala il buio pesto. Una ragazza mi ha detto: “Sidemen è come Ubud venti anni fa“. Direi che questa ragione basta a avanza per visitarla.

Passeggiare fra le risaie
A Sidemen vi aspettano tante salite e discese in mezzo alla natura. Io sono andata in giro a destra e a manca in perlustrazione. Ci sono due passeggiate molto carine.
Una vi porta ad attraversare il fiume Sungai Telaga Waja passando per il ponte di legno dal nome altrettanto complicato, che trovate nella mappa. Appena dopo il ponte c’è una laboratorio in cui tengono classi per lavorare l’argento. Da lì si sale per visitare altri villaggi. Io ne ho fatto solo un pezzo perché c’era una caldazza umida impegnativa.
Bellissima è la Sangkan Gunung, una passeggiata ad anello fra risaie da cartolina. Si paga l’ingresso, 25.000 rupie (1,50 euro al cambio attuale). Volendo potete anche farvi accompagnare da una guida a 200.000 rupie per un’ora (12 euro). È stato bellissimo contare i turisti su una mano. Ad un certo punto si cammina su un sentiero abbastanza wild, meglio indossare scarpe chiuse.

Stare in una casa tradizionale
Ho prenotato una stanza in una casa tradizionale, ed è stata un’esperienza meravigliosa, come del resto anche a Ubud. Si trova alla fine di un vicolo stretto e in salita vicino al tempio. Affittano solo due stanze, che danno sul giardino con un patio per fare colazione. A fianco vive Yoko, il proprietario, con la sua famiglia: uno dei figli, la moglie e la coppia di anziani zii. Lo zio era vestito in modo tradizionale con il sarong, mentre la zia passava spesso con un cesto sopra la testa, cosa normale per le donne balinesi. Come sempre, erano tutti di una gentilezza squisita.
Quella casa è stata il mio angolo di paradiso. All’entrata ti accoglieva subito la statua di Ganesh, fra gli dei più amati dagli induisti. La grande vasca coi pesci con l’acqua che zampillava era musica per le mie orecchie. La sera mi sedevo in veranda con libro e birra: la pace dei sensi.

Visitare la Bali orientale
Sidemen è strategica per visitare la parte Est di Bali. Odio i tour organizzati, così ne ho creato uno su misura per me con Yoko, che lavora anche come driver. Non ho potuto visitare templi perchè, fortunella me, avevo il ciclo (ve ne ho parlato in questo articolo). Ne è valsa la pena anche solo per il tragitto che da Sidemen porta lungo la costa orientale. E girare per strade tranquille non invase dagli scooter dei turisti. Io e Yoko ci siamo accordati per un tour di 6 ore per 450.000 rupie (26 euro). Ecco le tappe.
– Tenganan: è il più antico villaggio di Bali (ce ne sono circa 1.500) in cui vive una piccola comunità di 700 abitanti. L’ingresso è a offerta libera, e mi ha accompagnato una guida deliziosa. L’atmosfera è senza tempo. Molte case tradizionali ospitano laboratori di tessitura, fiore all’occhiello del villaggio. Auto e scooter si fermano nel parcheggio all’entrata.
– Puri Agung Karangasem: è un complesso di palazzi costruiti a fine 1800, in cui visse l’ultimo “raja” del regno Karangasem (ogni “regione” a Bali ha il suo regno). Al centro c’è un grande stagno e un padiglione galleggiante per gli eventi. Anche qui all’ingresso viene richiesta un’offerta libera.
– Taman Tirta Gangga: la tappa più turistica delle tre. È un palazzo sull’acqua contornato da uno splendido giardino, un tempo aperto solo al “raja”. La camminata sulle pietre immerse nell’acqua è un must. Realizzato negli anni ’40, è stato ricostruito dopo l’eruzione del vulcano nel 1963.




CONSIGLI DI VIAGGIO
Come arrivare
Sidemen è poco turistica quindi non è collegata dalle compagnie di bus. Le opzioni fattibili (come quasi sempre a Bali) sono lo scooter o il taxi.
Prelevare
A Bali non tutti gli sportelli bancomat permettono di prelevare sui circuiti internazionali. A Sidemen non ce ne è uno nel raggio di chilometri, quindi portate con voi un bel po’ di cash.
Dove dormire
Pondok Indah Homestay
Indirizzo: Banjar Tabola
Per la stanza in questa casetta meravigliosa ho speso 250.000 rupie (15 euro) a notte, colazione inclusa. Accettano solo contanti (ho prenotato online su Booking).

Dove mangiare
Warung Wayan Tabola
Indirizzo: Jl. Raya Tebola
Di sera era tutto buissimo ed era l’unico “warung” a un passo dalla mia casetta. Cucinano benissimo, ho adorato il loro tofu in salsa di pomodoro. Sono di una gentilezza commovente.
Warung ady & spa
Indirizzo: Jl. Sidemen – Sangkan Gn.
Vicino al trekking di Sangkan Gunung che vi ho consigliato, è una piccola taverna con vista sulle risaie. Vi godete buon cibo e tanta tranquillità.
Warung Parwati
Indirizzo: Jl. Raya Tebola
È minuscolo, ha tipo tre tavoli e quelle volte che ci sono passata erano sempre occupati. Quindi non ho testato di persona, ma a naso gli do fiducia.
Cafe & Villa Amrita
Indirizzo: Jl. Raya Tebola
Qui non si mangia se non qualche stuzzichino. È infatti una struttura con una manciata di camere e una caffetteria minuscola e deliziosa in cui rilassarsi.
PS: se volete sentire i miei racconti balinesi direttamente dal mio vocino, mi trovate sul podcast.

Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
Grazie per i tuoi articoli…a marzo 2025 per la prima volta andrò a Bali con 3 amiche, tutte over 64, senza viaggio organizzato. Ho fatto già un programmino di viaggio…per ora prenoterò solo Ubud ma penso anche Sidemen e Gili Air dove mia figlia era a novembre e le è piaciuta tantissimo.
Ciao Mariarosa, ma che bello beata te! Io ho prenotato semplicemente perché ho un budget risicato quindi non posso permettermi di spendere troppo, altrimenti puoi anche decidere direttamente lì se vuoi, di strutture ce ne sono tante 🙂 Le tre tappe sono quelle che ho fatto io quindi sì, te le stra-consiglio! Ti dico quello che dico a tutte: goditi la gentilezza di quel popolo che mi è rimasto nel cuore.