Il buon vino in Puglia è un’istituzione, anche dove non te lo aspetti: vi porto a Cerignola in 4 cantine per una degustazione 100% pugliese
Che in Puglia il buon vino sia una certezza, questo lo sappiamo. Ma che uscendo dai classici itinerari turistici si possano scoprire vere e proprie eccellenze, questo ci sfugge. Perché in Puglia non esiste solo il Salento. Ho avuto il piacere di fare un press tour con altri giornalisti e blogger per 4 cantine a Cerignola, a una quarantina di chilometri da Foggia. Il titolo del viaggio stampa era “Tavoliere DiVino”. E confermo, non solo per il pregio del vino tipico pugliese, ma per la passione che i produttori mettono nel far arrivare sulle nostre tavole il sapore genuino della loro terra. Pronte per un tour fra antiche masserie, botti di legno e distese di vigne?
Perché Cerignola?
Visto che non conoscevo questa cittadina, me lo sono chiesto. E poi parliamoci chiaro, Cerignola non è il primo nome che viene in mente quando viaggiamo in Puglia. Beh, ho scoperto che insieme a San Severo e Manfredonia costituisce il centro economico della zona, con una profonda vocazione per l’agricoltura. Qui infatti si producono cereali, olive, olio e, per l’appunto, ottimo vino.
Cerignola si estende sulle vallate della Capitanata, tra i fiumi Ofanto e Carapelle per oltre 54.000 ettari di fertile territorio, perfetto per il nettare degli dei. Del resto siamo nel cuore del Tavoliere, la pianura italiana più ampia dopo quella Padana.
Ora vi presento le 4 cantine che ho visitato, tutte a conduzione famigliare. Perché non parliamo solo di luoghi dove comprare bottiglie eccellenti, ma di persone che mettono impegno, sudore e passione per realizzare il proprio sogno. Un sogno che spesso va avanti da generazioni.
Antica Enotria
Indirizzo: SP 65 C.da Risicata, Cerignola
Cominciamo da una delle punte di diamante. Andiamo nella Masseria Contessa Staffa su una piana che scende verso l’Adriatico. È un edificio nobile del 1700 con 50 ettari di terreno, di cui 12 dedicati al vigneto. E proprio qui, Luigi di Tuccio insieme alla moglie Valentina ci racconta come ha preso le redini dell’impresa di famiglia, nata come azienda agricola nel 1985 dall’intraprendenza dei genitori. Nel 1993 Luigi la converte al biologico. Non producono solo vino ma olive, pomodori e conserve, tutto a chilometro 0 e senza acquistare materie prime.
I vitigni sono Fiano, Falanghina, Negramaro, Primitivo, Aglianico e Nero di Troia. Io ho portato a casa con me “Contessa Staffa”, un vino rosato biologico ottenuto solo con uve Nero di Troia. Prenotare una degustazione nella loro cantina è una splendida esperienza nella tipica genuinità pugliese fra sapori contadini. Trovate i loro prodotti anche negli store Eataly.
Caiaffa Vini Biologici
Indirizzo: Strada Vicinale Le Torri, Cerignola
Eccoci in un’altra rinomata cantina di Cerignola, dove ci attende Marco Caiaffa, uno dei sei figli che porta avanti l’azienda di famiglia. I sei archi del logo rappresentano proprio loro. L’impresa è nata nel 2003, ma è una passione tramandata da generazioni. Oggi l’impresa conta 45 ettari di vigneti autoctoni, coltivati in biologico. E la produzione rispecchia l’attaccamento alla natura, insetti compresi come si può vedere dalle etichette delle bottiglie. Nel vigneto infatti sono banditi insetticidi e pesticidi, il terreno è vivo e bisogna preservare la biodiversità. Le vinacce vengono riutilizzate come concime, tutto si tiene, ogni anello ha un ruolo importante nell’equilibrio della natura.
I vitigni principali sono Fiano, Negramaro, Primitivo e Nero di Troia. Producono anche spumanti. Nel punto vendita è possibile acquistare sia bottiglie sia vino sfuso, come si faceva ai tempi, per permettere a tutti di bere vino di ottima qualità a buon prezzo.
MandWinery
Indirizzo: Via Curiel 4, Cerignola
Ecco la cantina più giovane di quelle che ho visitato. Spettacolare la location per la degustazione: la terrazza MandWinery con vista su Piazza del Duomo a Cerignola, di fronte alla cattedrale di San Pietro Apostolo (potete prenotate al numero 0885844650, o via mail a info@mandwinery.it). L’azienda nasce dall’incontro fra la passione per il vino dei fratelli Michela e Vito Manduano, ereditata dai nonni, e l’esperienza dell’enologo Giuseppe Colopi. Un’attività recente che ha come obiettivo quello di produrre vini che rappresentino la storia e la potenzialità del territorio pugliese, strizzando l’occhio alla tecnologia. L’offerta include: il rosato Bisciù (Nero di Troia), il bianco Maarì (Chardonnay) e il rosso Ottantadì (uve a bacca nera). Quest’ultimo sull’etichetta riprende la geometrie delle Fosse Granarie, vero e proprio monumento di Cerignola che ricorda il passato contadino. Le prime citazioni infatti risalgono al 1500-1600. Ogni fossa poteva contenere da 60 a oltre 1.000 quintali di grano.
Michele Biancardi
Indirizzo: Contrada Viro, SP 68, Cerignola
Torniamo in un’antica masseria, ristrutturata mantenendo lo stile pugliese (i portoni in legno autentici ne sono una bella testimonianza). Questa azienda agricola coltiva vigneti, uliveti da mensa, grano e frutteti. Di 115 ettari, circa 13 sono dedicati al nettare degli dei. Quattro sono le varietà scelte per la cantina: Fiano, Minutolo, Nero di Troia e Primitivo, tutto in agricoltura biologica. E fra le botti ci si immerge in un’atmosfera quasi mistica. Pare infatti la musica rilassante abbia un buon effetto sulle molecole di acqua. Tutto questo ce lo racconta Michele Biancardi in persona.
A tornare con me al Nord c’è una bottiglia de “l’insolito”, fra i migliori bianchi pugliesi. È prodotto con uve Minutolo in purezza, un vitigno originario della Valle d’Itria e, appunto, insolito per questa zona. Qui acquista una mineralità e una sapidità piacevolissime. Lo stapperò per una grande occasione.
Imprese locali
Oltre alle cantine, tengo tantissimo a presentarvi queste due realtà locali che producono vino, e che mi hanno fatto battere il cuore. Sono due cooperative sociali che operano su beni e terreni confiscati alla mafia. Perché è inutile nascondersi dietro un dito, quella di Cerignola è una realtà complessa, ma non manca chi alza la testa e merita tutto il nostro appoggio.
Pietra di scarto
Indirizzo: Contrada Toro, SS 16 Km 706, Cerignola
Pietro Fragasso ci ha raccontato come in quello che un tempo era uno stabile utilizzato probabilmente per il business di stupefacenti, oggi possiamo acquistare vino, olio, olive, conserve, passate di pomodoro e altro ancora. Il tutto prodotto nei 3 ettari sottratti alla mafia. A lavorare ci sono persone che vengono da percorsi di giustizia, tossicodipendenza e altre situazioni difficili, compreso lo sfruttamento del caporalato, dinamica purtroppo molto comune. Qui infatti il motto è un verso di Danilo Dolci: “Ciascuno cresce se è sognato”. Sognare gli altri come ancora non sono: c’è sempre bisogno di qualcuno che ci stia accanto per poter credere nei nostri sogni, in una vita migliore.
Il vino “Franco”, ottenuto da uve biologiche (Nero di Troia) è dedicato alla memoria di Francesco Marcone, ucciso dalla mafia a Foggia per aver denunciato una rete criminale.
Altereco
Indirizzo: Contrada, Via Scarafone SNC, Cerignola
Come ha spiegato Vincenzo Pugliese, Altereco coltiva prodotti del suolo come ortaggi biologici, melograni, ciliegie, limoni, olive da olio, uva da tavola e da vino. La principale attività è il reinserimento lavorativo di ragazzi provenienti dall’area penale. Inoltre organizzano progetti educativi per studenti, attraverso laboratori di antimafia sociale e cittadinanza consapevole, e “Campi della legalità” di volontariato.
Quando sono stata lì a metà settembre stavano ultimando la ristrutturazione di quella che un tempo era la casa privata di un mafioso, per farne un b&b (come da “mala prassi”, era stata semi distrutta). Puntano infatti a sviluppare il turismo rurale, soprattutto per la vicinanza alla Via Francigena.
Nello shop oltre a delizie culinarie (il paté di cime di rapa e broccoletti è da urlo) potete comprare una bottiglia di “Rosso Libero” (uve a bacca nera) dedicata a Michele Cianci, freddato a Cerignola per aver difeso un anziano durante uno scippo.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Come muoversi
Per scorrazzare in libertà e raggiungere comodamente le cantine in campagna, è fondamentale muoversi in macchina.
Dove mangiare
hostaria u’vulesce
Indirizzo: Via Cesare Battisti 3, Cerignola
Per assaggiare il meglio dei prodotti pugliesi, questa osteria Chiocciola Slow Food e menzionata nella Guida Michelin è un must. “u’vulesce” in dialetto significa “la voglia”, e la soddisfa in pieno. L’intraprendente Rosario ha proposto: pane condito con pomodori e ricciola; baccalà mantecato con battuto di alici, capperi e portulaca; insalata di piovra con pomodori e patate; semola battuta con cozze e pecorino di prima salatura. Il tutto con un ottimo Fiano di Antica Enotria. A fianco c’è un altro must, la Salumeria Didonna da cui tutto è nato.
Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri