Il paese sottile. Viaggio in Cile (in solitaria)

Home » Rubriche » Libri » Il paese sottile. Viaggio in Cile

Era da tanto che volevo leggere “Il paese sottile. Viaggio in Cile”, ma avevo sempre altre passioni letterarie che gli rubavano il posto (vedi romanzi ambientati in terra pre e post sovietica). Poi il suo momento è arrivato, e mi sono buttata a capofitto per scoprire il Cile fra le pagine insieme a Sara Wheeler. Nel suo viaggio in solitaria lo esplora da nord a sud, dal deserto ai ghiacciai. Perché questo paese dell’America Latina è talmente lungo da regalare paesaggi diversissimi fra loro. Pronte per andare a zonzo fra un bicchiere di pisco cileno e una corriera sgangherata?

Verso la fine del 1991 l’allora trentenne Sara Wheeler, viaggiatrice dagli occhi scuri intensi e profondi, parte “con due sacche e il desiderio di capire cosa fosse il Cile“. E lo esplora per sei mesi per “dipingere un ritratto personale del paese”. La “delgada patria” di Pablo Neruda, il paese martoriato da Pinochet che oltre alla dittatura ha molto altro da raccontare.
La Wheeler lo percorre in tutta la sua lunghezza. Passa dal deserto rovente alla lussureggiante Valle Central, dalle cupe città del carbone alla regione dei laghi che separa dal Sud ghiacciato.
Descrive non solo il contrasto paesaggistico fra Nord e Sud, ma anche quello fra entroterra e piana costiera dal punto di vista economico, sociale e culturale con una forte mescolanza di razze. Ma in tutti i paesaggi c’è un comune denominatore: la Cordigliera delle Ande.

I ghiacci nel sud del cile - Il paese sottile viaggio in Cile

Viaggiare in Cile non è sempre facile, principalmente dal punto di vista dei trasporti. Per di più, arrivata al limitare dei ghiacci la Wheeler deve tenere conto del clima, non può più muoversi come le pare perché la natura si esprime in tutta la sua potenza.
La Panamericana, con le strade che percorrono la costa pacifica, lascia il testimone alla Carretera Austral. Da lì andando verso sud il Cile si sgretola in un arcipelago con pochi abitanti. E la Wheeler passa dalla sabbia del deserto che si infila ovunque, ai vestiti perennemente bagnati.
E altrettanto vario è il suo modo di viaggiare: in autostop, su lentissimi autotreni, corriere sgangherate, auto a noleggio, imbarcazioni di ogni tipo. Dorme in campeggi spartani, hotel pulciosi, viene ospitata in case aristocratiche e appartamenti borghesi.

Una strada nel mezo del deserto - Il paese sottile viaggio in Cile

Viaggia da sola, ma spesso è in compagnia di gente conosciuta sul posto, o amici con cui organizza rimpatriate. E il suo viaggio è un caleidoscopio di incontri fortuiti che aprono mille porte: come il passaggio di Pedro che le permette di scoprire una comune hippy, o Mr Fixit che la invita nella ricca “hacienda” di famiglia, esempio perfetto dell’aristocrazia cilena rimasta immutata. Descrive i nativi, le condizioni in cui vivono e i massacri che hanno subito.
E ci sono due presenze costanti: Pablo Neruda (Don Pablo per gli amici) che riempiva gli stadi con le sue poesie, e Pinochet, annidato nella testa di tutti insieme all’orrore per la giunta militare.
E per gustare questo libro fino in fondo, mettete in sottofondo Violeta Parra, per i cileni una sorta di Pablo Neruda in versione femminile e canora.

La Wheeler non ha peli sulla lingua. Descrive le persone che incontra e i posti che visita usando spesso parole come “sudicio” o “squallido”. È onesta e questo è un pregio. Racconta la sua esperienza, quello che vede e sente, e non usa filtri. Racconta anche i suoi momenti di sconforto (come il pianto in corriera, influenzata e schiacciata fra la gente). Devo dire però che spesso l’ho trovata poco empatica con le persone. C’è di fondo un sottile humour inglese (è nata a Bristol) a volte cinico e pungente. La verità è che la trovo velatamente snob. Ma è solo il mio parere, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi!
È comunque una viaggiatrice ruspante che sa adattarsi sempre a tutto, e anche questo è un pregio. E ogni esperienza è annaffiata di pisco (distillato locale), ettolitri di vino cileno e alcol in generale.

Strada di una cittadina cilena - Il paese sottile viaggio in Cile

Comunque, quando raggiunge il Sud ghiacciato la nostra Sara si addolcisce. Ho sempre apprezzato il suo modo di descrivere i paesaggi e le emozioni che le fanno provare, ma qui dà il meglio di sé: il mondo antartico le tocca l’anima. Quando sorvola lo Stretto di Magellano (che solo per il nome evoca l’adrenalina delle Esplorazioni con la E maiuscola), quando arriva nella Terra del Fuoco, quando naviga nei fiordi e visita il ghiacciaio più famoso del Cile. E subentra la malinconia per la fine della sua avventura.
Ma la verità è che questi viaggi non terminano mai con un volo di rientro a casa. Li porti sempre dentro di te . Le emozioni che ti danno sono troppo forti, troppo vere e intense per essere rinchiuse in banali confini, geografici o temporali che siano. E questo libro è la conferma.

Una persona di fronte alla bellezza del paesaggio artico del Cile: lago e monti innevati

“I ghiacciai si increspavano, come le pieghe di un tessuto lucido, e lontano verso ovest l’arcipelago palpitava soffuso da un bagliore ambrato.”

Il paese sottile. Viaggio in Cile” di Sara Wheeler

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.