Ho passato oltre due ore adorando gli scatti di uno dei maggiori fotografi del ‘900: vi racconto l’imperdibile mostra di Henri Cartier-Bresson a Venezia
Vi ricordate il mio ultimo viaggetto a Venezia? Ecco, una delle ragioni per cui ci sono andata è stata la mostra “Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu” a Palazzo Grassi. Parliamo di una vera e propria leggenda che ha lasciato un marchio indelebile, rigorosamente in bianco e nero, nella storia della fotografia del XX secolo e di quelli a venire. Per questo consiglio di non perderla sia a chi vuole avvicinarsi al mondo della fotografia, sia a chi è già “imparata” e vuole vedere dal vivo circa 250 capolavori. Avete tempo fino a marzo, e Venezia in questo momento di calma è ancora più bella!

Bisognerebbe inventare una parola apposta per descrivere Cartier-Bresson, nemmeno “mostro sacro” rende l’idea. Diciamo che sta alla fotografia come Dante sta alla letteratura italiana.
Non tutte sapete di chi si tratta, vero? Vi faccio una breve introduzione. Nato in Francia all’inizio del 1900, dapprima si dedicata alla pittura fino a quando scopre la Leica, la macchina fotografica che cambia il suo destino. Lavora come fotografo indipendente in giro per il mondo, e poi fonda negli anni Quaranta insieme a Robert Capa e altri grandi nomi la mitica agenzia Magnum Photos. Autore di grandissimi reportage, dalla Russia alla Spagna, coglie l’attimo come nessun altro.

Quello che rende Cartier-Bresson unico infatti è la sua capacità di immortalare l’istante decisivo che racchiude in sé l’essenza di una situazione. Un po’ come attendere la preda, e avere la rapidità di riflessi per fermare il momento che non tornerà mai più. Dove trova ispirazione? Nell’uomo, è lui la sua passione. E la strada è un terreno di caccia in cui invece di premere il grilletto, mette a fuoco il soggetto. Scatta alla luce naturale perché detesta qualsiasi artificio. Restituisce semplicemente ciò che vede il suo occhio. E non è un caso che ci siano pochissime foto che lo ritraggono, non voleva il suo volto diventasse famoso altrimenti non avrebbe più potuto scattare inosservato.

Ora veniamo alla mostra. Si basa sulla Master Collection, una selezione di immagini fatta dallo stesso Cartier-Bresson nel 1973. Fra migliaia di foto scattate dal 1929, ne sceglie 385, quelle che considera migliori. Al mondo ce ne sono solo 6 esemplari per ciascuna. Queste immagini sono state sottoposte allo sguardo di cinque curatori d’eccezione: il collezionista François Pinault, la fotografa Annie Leibovitz, lo scrittore Javier Cercas, il regista Wim Wenders e la conservatrice Sylvie Aubenas. Ognuno a sua volta ha selezionato circa 50 immagini della collezione. La mostra quindi vede cinque esposizioni autonome in cui ogni curatore racconta il perché delle proprie scelte. La mia preferita? Quella di Wim Wenders: ci catapulta in una sorta di sala cinematografica, e il regista in un video descrive con la sua voce delicata il proprio “rapporto” con i vari scatti e il grande autore.

Un’infinita curiosità per il mondo, la profonda empatia per le persone, la sensibilità, l’intuito nel prevedere la situazione che sta per toccare l’apice, e un umorismo che strappa sempre un sorriso. È questo che fa battere il cuore alla fine della mostra. E poi una capacità incredibile di comporre l’immagine. Le geometrie, i contrasti, è come se nel caos della vita di tutti i giorni Cartier-Bresson riuscisse a trovare l’ordine estetico che bilancia ogni cosa. Un piacere visivo in cui niente è mai in posa, ma trasuda bellezza nella sua apparente semplicità. E proprio quando negli anni Settanta è all’apice della fama, decide di tornare al suo primo amore, la pittura. Perché è la libertà creativa l’unica cosa che conta. (Marzo 2022: in questo articolo invece vi parlo di una sua mostra a Milano.)
“Per me la fotografia non è un lavoro,
solo un duro divertimento;
non volere niente, aspettare la sorpresa,
essere una lastra sensibile”
INFO UTILI
Dove
Palazzo Grassi
Campo San Samuele, 3231, Venezia (Vaporetto: Sant’Angelo linea 1)
Orari (fino al 20 marzo 2021)
Tutti i giorni 10 – 19
Chiuso martedì
Ingresso
Intero 15 euro, ridotto 12

Ciao sono Claudia, giornalista milanese non imbruttita, vivo di viaggi in solitaria, scatto foto compulsivamente e divoro libri
Conosco Cartier-Bresson e Capa solo di nome, pwerché letti altrove (forse all’interno di una biografia di Coco Chanel); mi piacerebbe vedere una sua mostra; grazie per questa anteprima. 😉 Buon pomeriggio.